Ciascuna di queste informazioni da sola è quasi inutile, ma una volta messe insieme potrete dar luce alla verità!
- Determinare l’aspetto tipico di una dichiarazione che corrisponda al vero che verrà indicata come la “norma”;
- Cercare tutto ciò che differisca dalla norma.
Prima Persona Singolare
Utilizzando “Io” come soggetto si dichiara il proprio coinvolgimento in quanto descritto, mentre utilizzando “Noi” il coinvolgimento non è più personale ma distribuito con chi fa parte di quel “Noi”, facendo pensare alla possibilità di nascondere alcune informazioni condividendo la responsabilità di ciò che è accaduto con gli altri. Naturalmente è normale variare l’utilizzo di “Io” e “Noi” quando più persone fanno qualcosa assieme, sarà la quantità e la collocazione che richiamerà l’attenzione.
Prima Persona Plurale
L’assenza della prima persona plurale denota distacco, soprattutto quando il rapporto tra le persone dovrebbe essere particolarmente intimo come nel caso di due coniugi.
Esempio in caso di aggressione: “Mi ha obbligata a seguirlo nel bosco” risulta essere la norma mentre “Siamo andati nel bosco” catturerà l’attenzione in quanto in caso di stupro o aggressione la vittima crea distacco dall’assalitore e non vicinanza o intimità.
Utilizzo di Nomi
Con i nomi si pssono richiamare persone, oggetti, posti. Quando in una dichiarazione un nome utilizzato di frequente improvvisamente ne viene sostituito da un’altro, si presenterà la necessità di approfondirne le motivazioni.
In questo esempio un uomo viene fermato dalla polizia perché ha sparato in testa alla moglie. La donna è morta immediatamente e il marito ripete che lo sparo è stato accidentale. Nella sua dichiarazione ricostruisce dettagliatamente gli eventi della giornata usando 7 volte la parola “moglie”. Poi nel descrivere la scena relativa allo sparo scrive: ”Ho perso il controllo del fucile e ho visto che la canna stava puntando verso il viso di Louise (non moglie come per 7 volte scritto precedentemete). Ho cercato di riprendere il controllo del fucile ma in quel momento è partito un colpo e ho visto del sangue sul viso di Louise”.
Improvvisamente la “moglie” è diventata Louise. E’ stato infatti determinato che nella maggior parte dei casi chi commette questo genere di crimine non riesce ad ammettere di avere fatto del male o ucciso un famigliare.
Cambiamento Tempo Verbali
Se una dichiarazione descrive quanto accaduto in una situazione verificatasi nel passato è lecito attendersi che i fatti vengano riferiti utilizzando forme verbali al passato. Ma guardate questa frase: “E’ successo sabato scorso. Sono uscito per innaffiare le piante che era quasi buio. Un uomo è comparso all’improvviso, mi strattona, mi picchia e poi mi lascia in terra”.
Questo cambiamento di tempi verbali nel descrivere l’aggressione potrebbe far pensare ad una dichiarazione falsa in quanto, mentre si ricostruiscono i fatti lo si fa sapendo che sono accaduti in passato, non si fa altrettanto con ciò che viene inventato.
Questo genere di cambiamenti può avvenire per esempio quando i genitori denunciano l’allontanamento dei figli senza conoscerne le ragioni.. Alla richiesta di descrizione del carattere del figlio dovrebbe insospettire la frase “Mio figlio era un ragazzo vivace...” rispetto a “Mio figlio è un ragazzo vivace”. In questo caso la forma verbale nella norma è quella presente, perché pur temendo per l’incolumità del figlio assente da qualche ora, lo si reputa ancora in vita.
Informazioni di Scarsa Importanza
Quando si interroga una persona su un fatto in cui era presente bisogna prestare attenzione all'entità delle informazioni che riferisce. Se riesce a ricordare tanti dettagli inutili e pochi dettagli importanti si deve credere che stia nascondendo qualcosa. (ad esempio, durante una rapina, ricorda il colore delle scarpe di un suo amico, ma non ricorda qual era l'ora o quanti erano i rapinatori)
Mancanza di Convinzione
Quando un evento non rappresenta la routine quotidiana (ad esempio un omicidio, una rapina, un incidente) ci si aspetta che i ricordi dell'interrogato siano vividi e chiari. Ad una determinata domanda rispondere “Non ricordo” oppure “Credo che...”, “Penso...”, “Per quanto possa ricordare...” denota incertezza. Ovviamente non si può ricordare tutto quanto con precisione, ma se la domanda ha un’ importanza critica per ricostruire l’episodio ci si aspetta una risposta diretta. Ad esempio risulta poco credibile rispondere “Non ricordo” se viene chiesto “Hai puntato tu la pistola contro il SIg. X?”, oppure “Guidavi tu la macchina usata per la rapina?”, “Hai assunto droghe prima di metterti alla guida?”, “Hai picchiato tuo figlio prima che perdesse i sensi?”.
Per quanto riguarda il tono di voce di una persona, se è più alto e più veloce del normale è associato all'intensificazione della rabbia, della paura, o della felicità, oppure ad una persona che sta mentendo.
Un tono di voce più basso e più lento del normale, è associato ad insicurezza, disagio, tristezza o noia.
Una persona che pronuncia ad alta voce la lista delle cose da comprare, quando si trova al supermercato, leggerà con più enfasi i prodotti che desidera comprare.
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